Coronavirus, il bollettino del 17 giugno c’è un decesso ed un caso positivo. Ma il trend è ormai segnato. Zero contagi tra il personale scolastico
C’è un decesso per Covid-19. Ed un nuovo caso positivo. Sono i dati salienti del bollettino diramato nel pomeriggio dall’Unità di crisi della Regione Campania. I tamponi effettuati sono stati 2.638. I totali positivi salgono, dunque a 4.614 su 258.207 tamponi analizzati negli ospedali campani. Il dato include anche i 12.862 tamponi dello screening su commissioni d’esame e personale scolastico con 0 positivi.

C’è da registrare la morte di un paziente. Ad oggi i decessi sono stati 431. Sono 15 le persone guarite e dimesse. In totale gli ammalati che sono guariti sono stati 3.925 di cui 3.918 totalmente guariti e 7 clinicamente guariti. Vengono considerati clinicamente guariti i pazienti che, dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione virologicamente documentata da SARS-CoV-2, diventano asintomatici per risoluzione della sintomatologia clinica presentata ma sono ancora in attesa dei due tamponi consecutivi che ne comprovano la completa guarigione.
“Scuole sicure”
Il presidente Vincenzo De Luca è intervenuto sul piano della Regione Campania “Scuole sicure” dedicato al personale docente e non docente e che si è concluso ieri alla vigilia dell’inizio degli esami di maturità. Si sono sottoposte volontariamente allo screening 12.862 dipendenti della scuola su 21.345 totale. L’adesione è stata del 60, 3 %. Nessun tampone è risultato positivo.

“Lo screening per i commissari degli esami di maturità e per tutto il personale scolastico – ha detto De Luca – è stata una iniziativa unica in Italia. E’ la prima operazione del programma che proseguirà in vista dell’apertura del nuovo anno scolastico, e che prevede il monitoraggio sanitario del personale docente e non docente per dare tranquillità alle famiglie. E’ una scelta della Regione, ne siamo orgogliosi, ed è un atto di responsabilità e di rispetto per tutto il mondo della scuola che ha vissuto momenti difficili in questi mesi e che ha registrato l’impegno straordinario del corpo docente e del personale a cui va la gratitudine della nostra regione”.
“E’ del tutto evidente che la nostra – ha continuato il governatore – è una posizione opposta a quella del ministro dell’Istruzione che, ancora una volta, dimostra atteggiamenti o irresponsabili o provocatori verso i docenti e le famiglie. Un ministro che propone l’apertura dell’anno scolastico il 14 settembre, per chiudere poi tre giorni, poi riaprirle e richiuderle ancora, in qualunque Paese civile sarebbe invitato a dare le dimissioni. Lavoreremo nei prossimi giorni, per quello che sarà possibile, per evitare questa vergogna”.