Nuovo caso di “sanità negata”. Bambina malata di encefalopatia aspetta da 400 giorni il via libera alla riabilitazione. La famiglia decide di andare a curarla altrove
Un altro caso di sanità negata. Come quello di un ragazzo di 17 anni di Pagani che fu costretto a ricorrere al tribunale per farsi riconoscere il diritto ad essere curato. Questa volta, però, la storia è diversa, forse più triste. La vicenda riguarda una bambina di cinque anni. Maria ha una grave encefalopatia. Ha bisogno di cure riabilitative che le ha prescritto l’Asl Salerno.
“Le sta aspettando da quasi 400 giorni, perché ha la sfortuna di essere nata nel territorio del Distretto sanitario 60 di Nocera Inferiore”, raccontano gli operatori del Centro di riabilitazione Angrisani che aveva in cura la piccola. Dopo tante attese la famiglia della piccola ha detto basta. La famiglia di Maria ha comunicato che rinuncia all’attesa e proverà a farsi curare altrove. Più lontano da casa, se ci riuscirà.
“Per noi – commentano gli operatori dell’ambulatorio – è una sconfitta senza colpe. Diamo l’anima per ogni paziente e poi ci troviamo di fronte a situazioni come queste. Che non possiamo capire. Perché Maria ha dovuto aspettare 400 giorni? Perché la sua famiglia deve essere spinta dalla disperazione a rinunciare, ad andare altrove? E perché le sue cure dovrebbero essere autorizzate, se lo sono state, in un luogo diverso da quello che vorrebbe la sua famiglia e non in quello che ha scelto? Domande che non hanno risposta. Ma che tutti, per tutte le Marie che sono nate nel territorio del Distretto 60, abbiamo il dovere di porci. E di pretendere che abbiano una risposta”.