I sindacati bacchettano la Regione Campania sulla questione riabilitazione e dei contratti pirata, “dimentica gli impegni assunti”
Lo scorso 12 Ottobre la Regione Campania ha sottoscritto un verbale di accordo con le associazioni datoriali della macroarea della riabilitazione in riferimento all’aggiornamento delle tariffe che non portano ad alcuna soluzione alla vicenda del dumping contrattuale. Il dumping consiste nell’applicazione, da parte delle imprese, di contratti pirata che puntano al ribasso sul costo del lavoro pagando meno i lavoratori e facendoli lavorare di più. La Regione Campania non ha accolto nessuna delle istanze delle organizzazioni sindacali che pure attraverso riunioni e mobilitazione avevano avanzato proposte serie e percorribili affinché si desse un segnale di svolta e di coraggio politico.
“La Regione Campania compie uno spericolato triplo salto mortale e, utilizzando a pretesto gli obblighi derivanti dal rinnovo del Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro della Sanità Privata, adegua e aumenta le tariffe relative alle prestazioni a tutte le aziende, anche quelle che niente hanno a che vedere con il rinnovo del CCNL e che applicano Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro al ribasso e non sottoscritti dalle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative”. La Funzione pubblica Cgil e la Uil Funzione pubblica lavoro esordiscono così all’interno della nota stampa diffusa e “manifestando sdegno e preoccupazione per il mantenimento di un sistema che fino ad oggi ha contribuito esclusivamente a tagliare i diritti dei cittadini campani e che continua ad avallare la “giungla applicativa” dei contratti cosiddetti “pirata” che servono solo a lucrare risorse a scapito del Servizio Sanitario Regionale sulle spalle di lavoratori e pazienti della macroarea della riabilitazione e socio-sanitaria”.

“Il mantenimento di tale sistema – si legge nella nota a firma di Mauro D’Acunto e Salvatore Altieri – continuerà a depauperare professionalità, qualità del servizio e potrebbe causare la crisi di molte aziende del settore ma vi è di più: il mantenimento di tale sistema è creato ad arte per complicare il monitoraggio delle
prestazioni, della reale spesa ed il corretto calcolo del fabbisogno territoriale assistenziale ed occupazionale.
La Regione Campania, con questa firma, dà ancora una volta sponda politica a tutti quegli imprenditori che contrattano “ad personam” i propri ricavi”.
La denuncia.
“La Fp Cgile la Uil Fpl – chiude la nota – denunciano quanto avvenuto e continueranno a chiedere il vincolo per le imprese all’utilizzo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative ed un sistema tariffario che preveda premialità per le imprese che applicano il contratto più vicino a quello del settore pubblico. Fp Cgil e Uil Fpl denunceranno in tutte le sedi competenti il distorto e falso uso che la Regione Campania sta facendo degli obblighi derivanti dal rinnovo del Contratto collettivo della Sanità Privata ed adotteranno tutte le iniziative politiche e di contrato al mantenimento di tale sistema non esclusa una nuova mobilitazione”.