La Campania è diventata zona rossa, l’annuncio ha generato opinioni contrastanti, ma cosa ne pensano i giovani? Ecco commenti e pareri, con qualche sorpresa
La Campania, con la nuova ordinanza del ministero della Salute, da domenica 15 novembre, diventerà zona rossa. La notizia, diffusa nel pomeriggio, come si poteva immaginare ha provocato diverse opinioni tra i cittadini campani. In Prima News ha deciso di ridare la parola ai giovani, così come quando il presidente Vincenzo De Luca annunciò il coprifuoco dalle 23 alle 5 e per ascoltare i loro commenti in vista dell’entrata in vigore della zona rossa e del conseguente lockdown. I giovani che hanno partecipato al sondaggio hanno un’età compresa tra i 12 e i 16 anni ed hanno risposto a diverse domande che gli abbiamo posto.
La maggior parte dei ragazzi intervistati, quando abbiamo richiesto una loro opinione riguardo la decisione presa dal governo, si è mostrata piuttosto informata riguardo la situazione del contagio da Covid-19 nella nostra regione, e comprende quindi la drastica decisione del governo. Una piccola parte di essi, tuttavia, ritiene che la chiusura di ogni attività commerciale non essenziale comporterà un grave danno economico e che, quindi, il governo avrebbe dovuto implementare i controlli senza decretare alcuna chiusura.
Per analizzare anche lo stato d’animo dei ragazzi abbiamo chiesto loro un breve elenco delle cose che, con maggiore sofferenza, non potranno più fare con la nuova ordinanza: le attività più quotate sono di tipo sportivo o sociale, dalle partite di calcetto alle uscite con gli amici. La totalità dei ragazzi, tuttavia, crede di riuscire a sacrificare tali attività per le due settimane di lockdown, sperando di poter ricominciare a vivere quanto prima.
Abbiamo anche chiesto di commentare la scelta del governatore De Luca di tenere le scuole chiuse, nonostante il Dpcm del premie Giuseppe Conte preveda il blocco dell’attività didattica solo per le classi delle scuole superiori. I ragazzi, inaspettatamente, preferirebbero tornare a scuola in presenza, poiché rilevano gravi problematiche nei sistemi utilizzati per la didattica a distanza.
Gerardo Jr. Maccauro