La storia di Valeria Navone, simile a tanti suoi colleghi, mortifica il sogno di tanti giovani: scuola di danza chiusa ma nessun sussidio
La follia della burocrazia che blocca iniziative imprenditoriali e mortifica le aspirazioni dei giovani, soprattutto quando si tocca il campo dell’arte, della cultura e dello spettacolo. E’ la storia in cui si è imbattuta Valeria Navone, una giovane donna di 32 anni di Nocera Superiore. Valeria ama la danza a tal punto che quattro anni fa ha deciso di aprire una scuola, la Soul Dance Valery Stack.

L’ultimo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri ha inferto un colpo mortale anche allo spettacolo e alle palestre. La scuola non può continuare la sua attività. Ma la beffa è arrivata quando è stato approvato il Decreto Ristori, il codice Ateco delle scuola di danza, in particolare “corsi di danza”, non è stato inserito nel provvedimento, dunque per Valeria Navone, e per tutti i liberi professionisti che praticano questa attività, nessun sussidio. “Però – ha dichiarato la ballerina – le tasse le devo pagare regolarmente”.
Valeria non ha intenzione di restare a guardare. Sul suo profilo Facebook ha pubblicato un post di protesta “Soul Dance chiusa. Grazie Stato”. La sua situazione è simile in tanti angoli d’Italia bloccando i sogni di moltissimi che hanno investito i loro risparmi per un sogno imprenditoriale che rischia di infrangersi contro la burocrazia e le spese che, purtroppo, il governo non ha fermato. Nonostante il lockdown.