La messa di Natale sarà anticipata per limitare gli assembramenti. No a concerti, presepi viventi e bacio del Bambino. Si ai canti della Tradizione
La messa della notte di Natale dovrà essere compatibile con gli orari del coprifuoco. E’ l’indicazione che la Conferenza Episcopale Italiana, d’intesa con le Istituzioni, ha voluto trasmettere a tutte le parrocchie. La Cei, infatti, nel segno del dialogo, si è impegnata nella programmazione delle celebrazioni liturgiche, per il bene delle persone. Nel corso degli ultimi giorni l’opinione pubblica aveva aperto un dibattito sui possibili orari della messa del 24 dicembre, Vigilia di Natale. “Se il nostro dibattito si soffermasse solo sull’orario della messa, sulle lancette dell’orologio, il nostro dire sarebbe sterile, non intelligente, inopportuno e fuori orario”. Lo ha detto il vescovo della diocesi Nocera-Sarno Giuseppe Giudice aggiungendo che “il bene è la vita stessa, dono del Natale; e, senza la vita, neanche la fede può avere casa”.

La tradizione vuole che la messa del 24 dicembre sia celebrata a mezzanotte, nell’ora più buia dove, più di duemila anni fa, Betlemme fu irradiata dalla luce della nascita del Messia. Ma monsignor Giudice ha voluto precisare “c’è una sottile differenza che non possiamo omettere, ma sostanziale, tra tradizioni (abbiamo fatto sempre così!) e Tradizione, dato teologico e cronologico, che sostanzia la vita della Chiesa nel tempo, passaggio dal kronos al kairòs, tempo dell’orologio e tempo di grazia”. E allora la Chiesa, in un momento così particolare e straordinario, ha deciso di adattarsi ai tempi che corrono. La messa della notte di Natale si potrà celebrare anticipando gli orari. Il prelato consiglia ai parroci di dare inizio alla celebrazione nella fascia oraria 18.30 – 20.00, in modo da terminare la celebrazione entro le 22.00. Il decreto Natale, infatti, prevede ancora il coprifuoco notturno con limitazioni alla mobilità.
Monsignor Giudice, inoltre, ha voluto lasciare ulteriori consigli alla comunità di fedeli che prenderanno parte alla celebrazione eucaristica, in modo responsabile e obbediente. “Si scelgano i nostri bei canti natalizi – I Canti della Tradizione!” ha consigliato il vescovo, dove non è possibile la presenza del coro e favorire così l’intera assemblea di cantare il Natale. Non sarà possibile organizzare nessun concerto natalizio. Per quest’anno passa anche il Presepe Vivente. Data la situazione, non sarà possibile rivolgere nessun gesto affettivo e di devozione alla venerazione del Bambino, come il bacio del piedino. “Gesù Bambino, il Festeggiato, abituato ai disagi di una grotta – ha concluso il vescovo – e ad avere intorno a sé, in questa notte, poche persone – Maria, Giuseppe, un asino e un bue, qualche pastore con la sua pecora, un angelo – certamente non si dispiacerà di questa essenzialità e, con la sua manina, benedirà il nostro Santo Natale 2020”.