Alla fine di via Solimena a Nocera Inferiore si intravedono le sembianze di un edificio che fu monastero e ospedale, San Giovanni in Parco

La collina di sant’Andrea è un autentico scrigno di gioielli. Adagiato su di un fianco, a mezza costa, ci sono i resti del più antico ospedale nocerino. Era ospitato nell’edificio noto come monastero di San Giovanni in Parco che si affaccia su via Solimena a Nocera Inferiore.
Fu istituito da Federico II di Svevia nel 1220, poco dopo quello di Santo Spirito a Roma, che fu il primo in Italia. A quei tempi, lungo l’attuale via Solimena, scorreva il rio Saltera dei corvi che forniva l’acqua necessaria anche alle esigenze igieniche ospedaliere. La struttura è sicuramente anteriore al 955 quando divenne di proprietà dei monaci benedettini di Montevergine.
Fino al 1400, quella di San Giovanni in Parco, era rimasta solo una piccola comunità monastica che avrebbe assunto la sua vera fisionomia di monastero solo a metà del 1700, quando vi giunse monsignor Nicola Letizia che era stato Generale della Congregazione benedettina di Montevergine, prima di essere messo a capo della comunità monastica di Nocera.

Quando nel 1809 Napoleone abolì i monasteri, la struttura fu comprata dal padre del letterato nocerino Saverio Costantino Amato e qui fu ospitato Gioacchino Murat in fuga da Napoli. Il sindaco Aldo Di Vito, dopo aver acquisito l’edificio, avviò un intervento di consolidamento per salvare l’edificio che fu affidata all’architetto Mario Di Sessa. Poi il silenzio con il rischio, purtroppo concreto, che i soldi già spesi, tre milioni di euro, siano stati buttati al vento.
La bellissima scala che collega la strada con il corpo dell’edificio è affiancata da molte case che ne nascondono la vista e chissà quante volte ci siamo passati accanto e non abbiamo neppure girato lo sguardo. Fatelo la prossima volta che ci passate.

Marisa Croce