Il 10 giugno 1883 le reliquie del medico martire arrivarono a Nocera Superiore, Pareti in festa per i 140 anni della Trasuta di San Ciro
di Pierfrancesco Maresca
Centoquarantanni fa giunsero a Nocera Superiore, dalla chiesa del Gesù di Napoli, le reliquie di San Ciro. Ad accogliere il cofanetto, dov’era custodito un osso del medico martire e protettore degli ammalati, fu la parrocchia di San Bartolomeo Apostolo il 10 giugno 1883. Fu un giorno di grande fede quello vissuto dalla comunità del piccolo borgo di Pareti Pucciano. Il fervore della festa riuscì a coinvolgere tutta la città che qualche anno più tardi, il 25 giugno 1954 lo elevò a Santo Patrono. E ancora oggi, a distanza di anni si riescono a vivere le medesime emozioni.
Una gremita partecipazione di fedeli ha ricordato ieri pomeriggio la “Trasuta di San Ciro” che ha visto portare a spalla, tra le strade della parrocchia, la statua del santo alessandrino realizzata dallo scultore partenopeo Liborio Melfi. La comunità si è preparata, nei giorni scorsi, all’atteso evento con recite del Rosario e celebrazioni in parrocchia. Le strade del quartiere sono state adornate con gagliardetti e palloncini per accogliere in maniera gioiosa l’effige del patrono.

Nel pomeriggio si è svolta l’Eucarestia all’aperto, nella piazzetta di Santa Maria la Nova, celebrata da don Andrea Amato. All’inizio della funzione religiosa, il parroco si è soffermato sul tema della famiglia definendola “luogo di gioie e dolori dove bisogna saper ben custodire il Signore”. Nell’omelia invece si è soffermato sul simbolismo del “pane” quale allusione alla devozione e sacrificio del medico martire alessandrino. La celebrazione si è conclusa con il rientro in parrocchia dell’effige, preceduta dalla benedizione solenne sotto una pioggia di coriandoli e fiori.