Dopo le elezioni i comitati Uniti per il Sarno torneranno “in piazza” per la questione inquinamento del Sarno”. Primo appuntamento il 25 settembre

Immediatamente dopo le elezioni ripartirà l’azione delle associazioni che chiedono interventi mirati per il disinquinamento del fiume Sarno e dei suoi affluenti. Manifestazioni nelle piazze e finanche davanti alla sede della giunta regionale della Campania a Napoli, hanno riportato l’attenzione su un problema vecchio di decenni e mai definitivamente risolto. Complice il periodo di chiusura delle fabbriche durante la fase iniziale dell’emergenza Covid, i corsi d’acqua erano tornati ad essere quasi puliti. Poi tutto è tornato alla normalità, cioè a fiumi che trasportano veleni.
L’appuntamento
C’è già un primo appuntamento, venerdì 25 settembre alle ore 19,30, al convento di Sant’Antonio a Nocera Inferiore, organizzato da Aquamunda – Uniti per il Sarno. “Purtroppo – spiegano gli attivisti – durante questo periodo le cose sono andate come tutte le estati. Le nostre città sono diventate invivibili e la siccità, di certo, non ha aiutato. Sicuramente ci sono stati alcuni interventi da parte delle forze dell’ordine, ma non sono bastati a evitare la tragica situazione estiva. Purtroppo, come abbiamo evidenziato, il disinquinamento del fiume richiede l’intervento di più istituzioni e che tutte lavorino allo stesso progetto”.
Le associazioni, sono oltre 50 ora riunite in un coordinamento, chiedono il supporto dei cittadini. “In questa situazione – sottolineano – è indispensabile per tenere alta l’attenzione e non ricadere in quel sonno colpevole che ci ha portato a questo degrado. È in questa direzione che vogliamo andare, riprendendo la nostra attività di sensibilizzazione al termine del momento elettorale e cercando la partecipazione e l’impegno di tutti”.
Il disastro Cavaiola
Intanto continuano ad arrivare segnalazioni da parte dei cittadini che lamentano i miasmi insopportabili che arrivano dai torrenti. Il riferimento è a Nocera Inferiore nel tratto attraversato dal torrente Cavaiola. Un gruppo di cittadini residenti in via Atzori, l’ex Statale 18, nella zona al confine con Nocera Superiore, hanno denunciato “un continuo sversamento di acque, probabilmente di scarichi, che alimentano una puzzolente palude nel torrente Cavaiola ormai prosciugato da anni”. Le acque, infatti, sono deviate nel collettore fognario di Nocera Superiore. Il torrente, dunque, è alimentato esclusivamente dalle acque nere provenienti dalle abitazioni e, probabilmente, da scarichi abusivi di piccole fabbriche e laboratori artigianali. Lo stesso problema è presente anche nel tratto urbano del Cavaiola, via Gelsi, via Matteotti, via Pucci sino alla confluenza con il torrente Solofrana nell’Alveo Comune Nocerino.