Il respiratore per neonati destinato alla Tin dell’Umberto I frutto di una colletta, dopo 40 giorni è ancora nell’imballo originale. Manca il collaudo
Lo scatto ritrae la gioia di un medico, era il 15 aprile scorso, di avere a disposizione una macchina che può salvare dei bambini nati prima del tempo. Cellophane e nastro adesivo proteggono un respiratore artificiale che è appena arrivato dalla Germania. La foto immortala la dottoressa Annalisa Sergio, fu scattata da un altro pediatra, Attilio Barbarulo, felice che nel reparto dove lavora fosse arrivato un “moderno respiratore che poche altre Asl hanno in possesso”. Ad oltre un mese quella macchina, che aiuta a vivere, è ancora imballata. Si trova in un magazzino della Terapia intensiva neonatale, il reparto dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore a cui è stata destinata.
La colletta
Il respiratore costa circa 30mila euro, è il frutto di una colletta organizzata da un gruppo di tifosi della Nocerina, gli Ultras Nuvkrinum Curva Sud. Sono riusciti in pochi settimane a mettere insieme una cifra importante, fatta di pochi euro ma anche di donazioni sostanziose come quella dell’associazione “Il Parco dell’Amicizia”. La raccolta fondi, partita poco prima di Natale, ha avuto anche un testimonial che con la pediatria ha a che fare tutti i giorni, proprio Barbarulo che aveva fermato in uno scatto la gioia della collega. Il respiratore non è ancora in funzione perché mancherebbe il collaudo. Deve essere un ingegnere della casa costruttrice ad effettuarlo. Ma per farlo il tecnico ha bisogno di una delibera dell’Asl Salerno. Che ad oggi non c’è. Forse qualcuno l’ha dimenticata in un cassetto oppure dagli uffici amministrativi del presidio ospedaliero non è mai partita. Sembra essere un ennesimo caso di burocrazia che rischia di uccidere.
“Ritardo inspiegabile”
“Quel respiratore ci serve come il pane”, dicono dal reparto. A scoprire che il ventilatore polmonare è ancora stretto nell’imballo, sono stati alcuni donatori. L’altro giorno volevano sapere se l’apparecchio era davvero utile come i medici avevano detto quando fu acquistato. Ed hanno chiesto informazioni. Secondo alcune fonti l’istanza sarebbe stata inviata martedì alla direzione generale dell’Asl in via Nizza a Salerno. La delibera, dunque, potrebbe essere pubblicata nelle prossime ore. Solo allora l’ingegnere potrà mettere piede in ospedale e accendere la macchina. Nel frattempo sono passati oltre 40 giorni dalla consegna.
Anche alcuni operatori della Tin non nascondono l’amarezza. L’altro giorno il respiratore sarebbe stato utilissimo per aiutare un neonato di appena 500 grammi. I suoi minuscoli polmoni avrebbero beneficiato dell’ossigeno pompato artificialmente. Ma i medici hanno dovuto optare per un’altra macchina già in dotazione al reparto. Il piccolo sta bene ma è la frustrazione che morde. Una vita poteva essere persa per un modulo compilato, forse, in ritardo.