Il neonato lanciato nel vuoto dalla madre subito dopo il parto. Il marito non avrebbe fatto nulla. Sono accusati di omicidio. Le risposte dell’autopsia
Il neonato sarebbe stato lanciato dal balcone di casa. A farlo sarebbe stata la madre, una donna di 42 anni. Il corpicino è finito nella siepe del parco residenziale di via Roma a Roccapiemonte. Il terribile gesto immediatamente dopo il parto, avvenuto nell’abitazione della coppia fermata nella notte dai carabinieri con l’accusa di omicidio. In casa c’erano il marito della donna, ha 49 anni e il figlio di 17 anni. Gli investigatori stanno cercando di capire cosa sia successo in quelle stanze, come sia potuta maturare una tragedia simile e perché. Perché il marito non ha impedito alla donna di lanciare nel vuoto il bambino appena nato? Ed ancora, cosa ha visto oppure sentito l’altro figlio? Il trauma che ha vissuto, privato improvvisamente del bene più caro, la famiglia.

La drammatica scoperta
La drammatica scoperta è avvenuta ieri sera verso le 19. In via Roma c’è una zona residenziale con un parco con edifici alti tre piani. Ci vivono diverse famiglie. A trovare il neonato è stato un condomino che stava scendendo in garage. Tra la siepe ha notato un piedino, “ho pensato ad un bambolotto”, ha poi raccontato. Scatta l’allarme, arrivano i carabinieri della compagnia di Mercato San Severino, un’ambulanza, i vigili urbani. La gente si riversa in strada. Una donna porta giù un lenzuolino per coprire il piccolo. Il neonato ha una profonda ferita alla testa provocata dall’urto con gli arbusti della siepe. Poco dopo arrivano il medico legale e il sostituto procuratore Roberto Lenza, mentre gli uomini della scientifica continuano i rilievi. Dopo l’esame esterno del corpicino il magistrato dà il via libera al trasferimento del cadavere all’obitorio dell’ospedale Umberto I di Nocera. Qui sarà effettuata l’autopsia che dovrà sciogliere molti punti oscuri, stabilire se il piccolo fosse nato già senza vita oppure sia morte per l’impatto.

Le indagini
Nel frattempo in via Roma arriva il sindaco Carmine Pagano. Le indagini durano poco. Gli inquirenti, dopo aver sentito i residenti del parco, individuano la donna che era incinta. Viene sentita nella sua abitazione. E poi portata via. I vicini rivelano che da mesi la donna non si vedeva in giro. Più tardi toccherà al marito lasciare la casa ed essere caricato su una vettura dei carabinieri. Non si sa cosa abbiano detto i due ai carabinieri e al sostituto procuratore. In casa resta soltanto il figlio insieme ai carabinieri che devono sorvegliarlo. Una famiglia apparentemente normale, raccontano i vicini. Mai problemi. L’uomo lavorava per una nota agenzia pubblicitaria, la donna è casalinga ed è figlia di un’agiata famiglia di Roccapiemonte.
I dubbi
Il giallo resta. Perché disfarsi di un bambino subito dopo il parto? Perché il marito non è intervenuto? Perché partorire in casa? Gesto premeditato? Oppure un parto improvviso e la mamma, assalita dal terrore, è andata sul balcone e ha lanciato nel vuoto il piccolo? Il gesto è stato dettato da un momento di depressione della donna? Nella sua crudeltà, con quale speranza la coppia pensava di farla franca? Non immaginavano che gli inquirenti sarebbero arrivati a loro in pochissimo tempo come effettivamente è successo? Le domande potrebbero continuare all’infinito. Le risposte arriveranno al termine delle indagini a cui stanno lavorando i carabinieri coordinati dal sostituto Lenza. Gli abitanti di Roccapiemonte sono attoniti per quanto è accaduto. In segno di lutto oggi alle 18 sarà osservato un minuto di raccoglimento. Le bandiere del Comune di Roccapiemonte saranno poste a mezz’asta.