Genitori, docenti, e alunni in piazza per dire no alla chiusura del quinto istituto comprensivo della città, “non siamo di serie B”
“Annullate la delibera che sancisce la divisione del V Istituto Comprensivo, siamo un unico corpo”. A chiederlo a gran voce sono genitori e insegnanti degli alunni che frequentano scuola dell’infanzia, elementari e medie del quinto istituto comprensivo di Nocera Inferiore che questo pomeriggio sono partiti dal plesso di via Marconi e hanno raggiunto, in corteo, piazza Diaz, sede del municipio. Qui hanno consegnato all’amministrazione comunale le 800 firme raccolte in questi giorni. Dicono no al il piano di dimensionamento scolastico. varato dall’amministrazione comunale.
Un corteo partecipato da genitori e alunni delle scuole che attualmente rientrano nel quinto comprensivo, ossia dei quartiere Arenula, Piedimonte, Villanova, San Mauro e Sant’Anna, e che dal prossimo anno, secondo il piano varato dall’amministrazione comunale, dovrebbe scomparire per essere assorbito dagli altri quattro comprensivi della città. Con striscioni e cartelloni hanno dato vita a una marcia “per far valere il diritto all’istruzione, sancito dall’art. 30 della nostra Costituzione, e che dovrebbe essere garantito da chi amministra il nostro territorio”.
“Noi genitori – spiegano in una nota stampa – non chiediamo altro che l’istruzione dei nostri figli sia di qualità e la qualità non può prescindere dal territorio e dalla continuità. Il ridimensionamento scolastico operato dall’amministrazione comunale non rende giustizia al diritto dei nostri figli di avere una buona istruzione. Il quinto comprensivo subisce un’opera amministrativa che non tiene in considerazione l’importanza del territorio periferico della città e del lavoro che è stato svolto negli ultimi sei anni ed è per questo che noi genitori ci opponiamo, chiedendo che venga fatto un passo indietro”. I genitori, inoltre hanno chiesto anche la convocazione di consiglio comunale monotematico.
“La delibera votata dalla giunta comunale – spiegano nella nota – non tiene conto non solo della volontà popolare dei genitori, ma anche della volontà istituzionale di un organo democraticamente eletto come quello del consiglio d’istituto del quinto comprensivo che, con la delibera del 26 settembre scorso, chiedeva la volontà di essere considerato un “corpo unico” in tutte le sedi e gli ordini di scuola che lo componevano, ai fini della riorganizzazione della rete scolastica nocerina”. La mancanza di continuità didattica sul territorio di periferia – concludono – prelude alla diminuzione lenta e inesorabile del numero di iscritti, che si può facilmente immaginare condurre alla perdita e chiusura dei relativi plessi, così come accaduto in passato per la scuola di Sant’Anna di Fiano che esisteva sullo stesso territorio”.