Insistenti voci su dosi di vaccino iniettate all’ospedale di Nocera a chi non ne aveva ancora diritto tra cui mogli di medici. Casi anche a Salerno
C’è un medico che si è presentato con la moglie. Un infermiere, invece, che avrebbe fatto vaccinare la badante della madre anziana. E un operatore socio sanitario che era andato a vaccinarsi portandosi dietro un amico nel tentativo di fargli inoculare il siero anti Covid. Sono le voci raccolte nei corridoi dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, raccontano che anche nel più grande ospedale dell’Asl Salerno ci sono stati “gli infiltrati del vaccino”. Le notizie sono passate di bocca in bocca ma dalle stanze dei bottoni non sono arrivate conferme anche se ci sono diverse chat, anche con scatti fotografici, che confermerebbero il tentativo, in alcuni casi riuscito, di vaccinarsi in anticipo rispetto al proprio turno previsto dal piano vaccinale.
Qualcuno è stato respinto perché non in lista, qualcun altro l’ha fatta franca grazie alla complicità o alla benevolenza degli addetti alla puntura, magari ricorrendo alla giustificazione che le dosi rimaste non potevano essere di nuovo congelate e sarebbero andate perse. Non mancano episodi esilaranti come quando, sabato scorso, si è presentato nell’androne dell’ospedale un dirigente dell’Asl, a quel punto qualcuno che era in compagnia di un parente, per evitare di essere individuato, si è allontanato. Anche alcune persone, che si erano recate in ospedale per altri motivi, avrebbero riconosciuto in fila gente che di professione non fanno il medico o l’infermiere.
Per scongiurare altri tentativi da parte dei “furbetti” del vaccino si vuole cambiare registro, per potersi vaccinare sarà indispensabile esibire la busta paga così come si sta facendo all’Asl Napoli 1 dove sono stati fermati 41 infiltrati. Va ricordato che in questa prima fase il vaccino spetta ai medici, compresi quelli di famiglia, agli infermieri, agli altri operatori sanitari e ai farmacisti. Ieri intanto l’Asl ha avviato anche le vaccinazioni nelle Rsa presenti nell’Agro nocerino sarnese. Ma la fase di vaccinazione all’Umberto I ha scatenato anche delle polemiche tra chi aveva diritto alla somministrazione del vaccino.
Sotto accusa la lunga attesa di tante persone contemporaneamente e in uno spazio esiguo. A denunciare quanto accaduto sono stati alcuni medici che lunedì mattina si erano presentati per essere vaccinati. Nel corridoio che porta alla stanza dell’inoculazione c’erano decine di persone senza poter osservare la distanza di sicurezza. “Alla Mostra d’Oltremare a Napoli – ha detto uno di loro – anche se pioveva erano all’aperto, nell’androne dell’Umberto I eravamo in un luogo chiuso e il rischio del contagio era elevato”. Un impiegato ha preferito rinunciare. “Non era proprio il caso”, ha raccontato lamentandosi della cattiva organizzazione. “Lo farò in ritardo ma senza correre il rischio di contagiarmi”.