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“Nocera città offesa”, indignazione dopo “Il presidio” di Rai 3

All’indomani della messa in onda del “Il presidio” di Rai 3 le associazioni e la città civile replicano alla narrazione della trasmissione

“La descrizione di Nocera Inferiore e dell’Agro è stata presentata in modo inaccettabile, quasi come se fosse un ghetto nella provincia di Salerno.” È una delle reazioni al programma “Il presidio” andata in onda ieri sera su Rai 3. “La mancanza di scuole, di centri culturali e la percezione che la città sia nelle mani della camorra sono rappresentazioni gravemente distorte e ingiuste ha detto Emiddio Ventre, attivista in campo da diversi anni su svariate tematiche sociali e civiche.

“Sono rimasto profondamente colpito e offeso – ha continuato – hanno sputato sulla nostra terra e sulla sua dignità. Desidero esprimere grande onore al lavoro instancabile dei carabinieri, ma mi chiedo perché sia stato intervistato il procuratore di Salerno, Giuseppe Borrelli, e non quello di Nocera. Forse non erano a conoscenza del fatto che Nocera ha una propria Procura? È fondamentale dare voce a chi conosce realmente il territorio e le sue complessità. Desidero esprimere grande onore al lavoro instancabile dei carabinieri, ma il Procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Salerno ha generalizzato sull’intero Agro nocerino sarnese, i malavitosi e spacciatori ci sono in ogni angolo d’Italia non solo nell’Agro. Dalla trasmissione è emerso che siamo quasi tutti camorristi e spacciatori. Assurdo”.

Il dibattito

Associazioni e società civile, comunque, parlano di una narrazione che non tiene conto del fervore culturale che da diversi anni si vive a Nocera. Tanto da far dire a Giancarlo Di Serio “pare che in città non ci siano scuole”. Stefania Vecchione, animatrice del festival del cinema dedicato alle scuole “La Città incantata”, sottolinea che “ciò che mi ha rattristato maggiormente nel vedere la trasmissione, è stato il modo in cui si è voluto sottolineare la parte più oscura, come se fosse l’unica realtà che esiste. È vero che ogni territorio ha le sue sfide, le sue difficoltà e le sue ombre, ma ridurre un luogo, una comunità, alla sua parte peggiore è una visione distorta e ingiusta. La mia terra è molto di più. La mia terra è ricca di bellezza, di storia, di cultura, ed è abitata da persone che ogni giorno si impegnano per farla emergere, per farla guardare con occhi nuovi, per valorizzare ciò che essa rappresenta. E in tanti non ci giriamo dall’altra parte quando bisogna adoperarsi per far sollecitare i giovani a cambiare strada. Forse dovremmo essere di più”.

Intanto sui social si è animato il dibattito a più voci. Per Luciana Mandarino “questo modo pretestuoso di fare informazione a danno del nostro territorio è inaccettabile. Il silenzio di tanti è la risposta. Questo territorio vuole vivere così, malmenato e disprezzato”. “So di questo servizio da più giorni e volevo capire perché tutto questo fango sulla nostra città, invito il sindaco e l’amministrazione comunale tutta a rispondere a queste presunte informazioni”, ha scritto Rosita Amodio. Luciano Mannara replica “caspita, non sapevo che stavamo così messi male, non me ne sono accorto. Fossero stati gli anni 80 , ma oggi…”. “Sembra – scrive Alfonso Avallone – che a parte le inquadrature dall’alto di Nocera e la partecipazione dei carabinieri di Nocera, le operazioni sono state svolte tutte nei comuni limitrofi”.

Per Francesco Campanella, invece, “Nocera è sicuramente anche altro, di sicuro hanno un po’ ingigantito la cosa ma non dimenticate una cosa fondamentale, in città sono stati uccisi 4 ragazzi negli ultimi 20 anni di cui uno sotto casa senza mai capire chi fosse il mandante. La microcriminalità di sera in alcuni quartieri la fa da padrona, ci sono stati episodi di esplosioni di attività commerciali, spari nelle vetrine, professionisti corrotti sia sul Comune che nel clero, disservizi nel Comune e nelle scuole, inquinamento dei fiumi e affluenti, e potrei continuare quindi tutto sommato non è che siamo proprio il paese dei balocchi”.

“Anche il giornalista molto offensivo – si legge nel commento di Annalisa Ramora – che parla della bruttezza dei nostri edifici e dell’ammasso di cemento che concorre a determinare condizioni sociali in cui il fenomeno della criminalità nasce. Di certo i personaggi di questo speciale non rappresentano la maggior parte di noi cittadini onesti. Sicuramente non sono concentrati solo nell’Agro nocerino sarnese. L’unica cosa apprezzabile di questa puntata è l’Arma dei carabinieri di Nocera ed il loro impegno e dedizione nel combattere la criminalità”.

L’ex sindaco Manlio Torquato invita a prendere atto che “la situazione nelle nostre realtà è comunque notevolmente cambiata in meglio negli ultimi 20 anni, grazie ad una sensibilità diffusa di cittadinanza più attenta alla legalità, al lavoro delle autorità deputate, ma anche ad una politica che ha alzato di molto la soglia di contrasto ai fenomeni di illegalità”. Per Giovanni D’Alessandro, docente universitario di diritto costituzionale e consigliere comunale “si è trattato di una narrazione sensazionalistica per fare notizia ad ogni costo. Ma per fortuna Nocera ha sempre dimostrato di saper reagire alle criminalità organizzate anche per la qualità complessiva della loro classe dirigente, politica, professionale e imprenditoriale. E per un mondo del lavoro e dell’associazionismo che sono stati sempre un solido argine”.

Redazione

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