E’ ancora in fuga l’accoltellatore che ieri mattina a Nocera Inferiore ha ferito il suo vicino di casa. Gli agenti del vice questore Luigi Amato lo stanno cercando. Non è escluso che nelle prossime ora possa costituirsi e consegnarsi alla polizia. Il 57enne alle spalle ha storie di tossicodipendenze. Potrebbe essere accusato di tentato omicidio.
Migliorano le condizioni dell’ex infermiere colpito da tre fendenti, due all’addome uno all’emitorace destro. L’arma, un coltello da macellaio con una lama lunga 23 centimetri, è stata sequestrata dagli investigatori. Era stata abbandonata dopo la terza coltellata. L’anziano non corre pericolo di vita anche se i medici continuano a monitorarlo per escludere lesioni interne. Il pensionato di 72 anni ha perso molto sangue percorrendo circa 200 metri a piedi cercando di tamponare con le mani le ferite.
L’aggressione era iniziata in via Cabrera per poi continuare sino in via Siniscalchi nell’edificio dove l’assalitore e la vittima vivono. Alla base del sanguinoso diverbio ci sarebbero vecchie ruggine di vicinato ma anche una richiesta di soldi che l’ex infermiere ha negato. Non sarebbe stata la prima volta.
Intanto i residenti di via Siniscalchi rifiutano l’etichetta di strada pericolosa e violenta. La via si trova a cavallo tra il rione Arenula e il rione Gelsi. Cristina Maiorino, animatrice del comitato Siniscalchi Attiva, ha detto che “la zona non è per niente abbandonata a se stessa, esiste un’associazione che sta risollevando un quartiere e alle cui attività partecipano tanti commercianti. L’amministrazione comunale ci è molto vicina e appoggia la maggior parte delle nostre iniziative”.
E se la prende con chi sui social scrive cose errate senza conoscere la realtà, “i cosiddetti leoni da tastiera”. Respinta anche l’accusa di omertà riferendosi alle telecamere presenti nella zona. Qualcuno, infatti, ha insinuato che i commercianti non hanno voluto consegnare alla polizia le immagini. “Alcuni negozianti – ha spiegato Maiorino – hanno le telecamere ma soltanto in fase di visione delle immagini senza la registrazione solo per vedere chi bussa alla porta. Noi negozianti non abbiamo paura”. C’è da dire anche che se la polizia decide di sequestrare eventuali immagini lo fa. E basta.
Simili i commenti di altre persone, residenti e non. “Sui social – ha scritto Vincenzo Simenone – tutti bravi a giudicare e ad avere sempre la soluzione, ma all’atto pratico fanno acqua da tutte le parti”.
Anche il sindaco è intervenuto sulla vicenda rigettando l’etichetta di città violenta. “E’ un episodio di violenza tra privati con che nulla a che vedere con la sicurezza dell’intera città”, ha dichiarato Manlio Torquato.
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