Giovedì scorso c’è stato il rischio concreto che lo sportello Cup e ticket dell’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore non aprisse. Le uniche due impiegate, sotto pressione da diverse settimane sino a rischiare continue crisi di nervi, erano intenzionate ad inscenare una protesta per denunciare i disagi con le quali convivono tra poco personale e difficoltà operative. In totale l’ufficio, che gestisce anche lo sportello dell’ospedale di Pagani, è dotato di tre persone, due a Nocera, una al Tortora.
Tutte le mattine gestiscono fino a 250 utenti che spesso consegnano allo sportello più di una ricetta. Ad esortare le impiegate a rinunciare allo sciopero bianco è stato il responsabile dell’ufficio, Francesco Ferrajoli. “Scriviamo una lettera chiedendo un incontro ai direttori sanitario ed amministrativo”, ha proposto alle impiegate. Il consiglio è stato accettato e lo sportello è stato aperto al pubblico pur tra mille disagi. Ogni giorno, infatti, centinaia di persone si mettono in fila per pagare il ticket sulle prestazioni sanitarie richieste, per la copia di una cartella clinica oppure per prenotare una visita specialistica.
L’afflusso in queste ultime settimane è notevolmente aumentato a causa della sospensione della convenzione con i centri diagnostici privati accreditati a causa dello sforamento dei tetti di spesa. I momenti di tensione non si contano. “Lavorare dietro quello sportello – racconta una delle impiegate – è diventato complicato. File lunghissime che durano anche ore e quando arriva il proprio turno magari il cittadino si potrebbe sentir dire che la visita la potrà avere dopo quattro mesi. Oppure paga il ticket per l’esame del sangue ma quando va al laboratorio per il prelievo lo trova chiuso perché ha perso troppo tempo in fila. E sfoga tutta la sua rabbia contro di noi. Alcune volte abbiamo paura”.
Le scene di disappunto non sono rare, pugni sui vetri, parolacce, minacce. E l’immancabile arrivo dei carabinieri per rimettere ordine. Eppure basterebbe poco dicono gli addetti, una semplice cassa automatica e un totem per le prenotazioni.
Anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in una visita all’Umberto I, era il 18 giugno del 2018, si accorse che qualcosa non andava. Sentì, infatti, voci concitate e lunghe file allo sportello. Chiese informazioni, parlò con le impiegate e il dirigente dell’ufficio. “Qui ci vorrebbero dieci persone”, esclamò De Luca. E disse all’allora commissario, ora direttore generale Mario Iervolino, di provvedere a far installare delle casse automatiche.
Sino ad oggi, però, è arrivato soltanto un totem divulgativo. Ma c’è anche scarsa informazione. Quasi nessuno sa che il ticket si può pagare nelle farmacie e negli altri ospedali, così come prenotare una visita specialistica.
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