Torquato e Stile scrivono al direttore generale dell’Asl Salerno per sbloccare le terapie negate al Distretto di Nocera Inferiore. “Più umanità, meno burocrazia”
La salute dei cittadini non deve essere ostaggio dei numeri. Ci vuole anche umanità e sensibilità. E’ la sintesi del messaggio del sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato e del presidente della Commissione speciale Sanità Vincenzo Stile inviato al direttore generale dell’Asl Salerno. L’amministrazione comunale prende posizione sulle presunte anomalie riscontrate dai familiari di pazienti, soprattutto minori, che sono in attesa da settimane, se non mesi, di ricevere dal Distretto sanitario 60 il nulla osta per le terapie riabilitative.

“Al punto in cui siamo – si legge nel documento – ci vuole una svolta nella vicenda dell’autorizzazione e ri-autorizzazione delle terapie riabilitative al Distretto 60”. Torquato e Stile dopo aver evidenziato l’impegno di tutti, sanitari e amministrativi, “che hanno fatto il loro dovere, dai dirigenti Asl, fino ai terapisti e a tutti gli impiegati che esaminano le pratiche e, in cui ognuno ha rispettato il proprio ruolo con dedizione e puntualità”, non evitano di sottolineare che “questa sembra essere una delle volte in cui, pur avendo rispettato i ruoli imposti dalla legge, il tutto non può essere soddisfacente dal punto di vista umano e sociale e soprattutto per le nostre coscienze”. Insomma la parola budget non deve essere un tabù oppure un limite.
“Anche perché – precisano – i bisogni di terapie neuromotorie sono aumentati in tutto il mondo e di conseguenza anche nel nostro territorio”. “A volte – continua la nota – rispettare il proprio ruolo è difficile e lo si deve fare. Tuttavia, in via umanitaria, chiediamo alla dirigenza dell’Asl di considerare con la massima sensibilità l’opportunità, o finanche la necessità, di continuare con la massima celerità ad autorizzare le terapie neuromotorie, sia quelle in continuità che le nuove, cioè tutte quelle che sono in pendenza al Distretto 60”. Il sindaco Torquato e il presidente Stile affrontano anche la vicenda delle liste di attesa.
“Sono ormai – hanno scritto – troppo lunghe, superano i tempi sostenibili. L’unica certezza che abbiamo è che il ritardo di queste terapie, anche quando non siano salvavita, nel qual caso l’autorizzazione deve essere immediata, procura dei danni. Infatti iniziare un trattamento riabilitativo neuromotorio dopo tanto tempo da quando è stato prescritto è peggiorativo per quanto riguarda la prognosi finale. E’ evidente che è molto importante, per valorizzare i fondi che lo Stato spende per queste terapie, iniziare il prima possibile. In questo modo si avranno i risultati migliori minimizzando i costi. Per questi motivi auspichiamo che ci sia una rapida risoluzione della vicenda e che, magari, dopo si riparta da zero per stabilire un sistema che, pur adeguandosi continuamente ai fabbisogni e alla razionalizzazione, renda sostenibile le liste d’attesa e i tempi di inizio delle terapie”.