Il sindaco di Nocera Inferiore controcorrente rispetto ad alcuni suoi colleghi, “zona rossa improponibile, conseguenze devastanti”
Il sindaco di Nocera Inferiore si schiera contro l’ipotesi di una zona rossa nell’Agro nocerino sarnese. “Avrebbe conseguenze devastanti per la vita sociale ed economica”, ha detto Manlio Torquato. “Sento – ha continuato il sindaco – alcuni colleghi di comuni vicini invocare la zona rossa per le proprie città se non per l’intero agro. Senza voler interferire nelle altrui determinazioni ma come sindaco della città su cui insiste il principale ospedale dell’ intera area nord della provincia di Salerno e sede dei principali uffici di servizio del comprensorio dell’Agro, nonché comune parimenti interessato alla diffusione epidemica, invito tutti alla ragionevolezza e alla gestione serrata e coordinata della emergenza sanitaria, come già fatto nella prima fase”.
“Non ritengo sussistano al momento – ha continuato il sindaco – le condizioni per invocare una zona rossa per l’Agro. E comunque trattasi di una decisione che andrebbe prima adeguatamente filtrata e vagliata con obiettività e col contributo di tutti i sindaci. Non secondo i titoli di giornale che spesso alla ricerca della notizia distorcono la verità oggettiva. Ad oggi il comune capoluogo, ma anche qualche comune della piana del Sele, sembrano avere dati di gran lunga più preoccupanti dei nostri. Perciò se la situazione desta sicuramente tutta la nostra preoccupata attenzione, non deve sfociare nell’allarmismo quotidiano ed indiscriminato. Non dobbiamo minimizzare ma neppure ingigantire. L’Asl e la sanità territoriale facciano per bene e per intero la loro parte, noi siamo impegnati al loro fianco. Ma valutiamo con misura la reale conseguenza di ogni nostra parola”.
Ieri, dopo le preoccupazioni del sindaco di San Valentino Torio, Michele Strianese, che era stato il primo a parlare del rischio di zona rossa, Raffaele Maria De Prisco, primo cittadino di Pagani, aveva ammonito i suoi concittadini sul rispettare le norme anti Covid minacciando la chiusura di alcune piazze della città dove speso si creano assembramenti.