Idee

Il futuro della scuola, ripartire dalla crisi

Un convegno dove dirigenti scolastici e amministratori locali hanno parlato delle migliori proposte progettuali per la scuola e gli studenti

di Christian Geniale

“Abbiamo dovuto ricostruire tutto, rapporto con i ragazzi, spazi e metodologie. Siamo ripartiti, ci siamo messi in cammino come dopo la seconda guerra mondiale. Ora dobbiamo ricostruire il mondo interiore dei ragazzi, il cuore e le menti. I ragazzi hanno vissuto in modo forte quest’esperienza. Abbiamo coperto tutte le emergenze ma non l’aspetto emotivo che a distanza non potevamo coprire. Dobbiamo dare nuove possibilità ai ragazzi, concrete e con l’aiuto delle istituzioni che durante la pandemia hanno lasciato dei vuoti. Creare opportunità”. Sono le diverse testimonianze che hanno voluto raccontare dirigenti e docenti della scuola post Covid, nel corso di un convengo ospitato all’interno del teatro dell’istituto Galizia di Nocera Inferiore.

Racconti dove sono emerse tutte le difficoltà che ha comportato la pandemia, una crisi che non ha risparmiato neppure il mondo della scuola. Una crisi che non ha determinato sconforto, anzi da intendere come occasione di rilancio e di ripresa. “Traversie che erano infatti opportunità”. Così sono apparse agli occhi di Teresa Staiano, dirigente scolastico del II Istituto Comprensivo, richiamando un’espressione di Gian Battista Vico. “La scuola italiana non si è mai fermata e in poche settimane è avvenuto quello che non è avvenuto in 20 anni di formazione delle tic, nei corsi di perfezionamento di tecnologie per l’informazione e la comunicazione. Ora bisogna tesaurizzare quello che abbiamo imparato e la didattica digitale integrata non va buttata via”.

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Dunque una nuova scuola, oltre a valorizzare le potenzialità delle tecnologie digitali più all’avanguardia, dovrà proporre nuovi paradigmi di apprendimento che preveda proposte di innovazione didattica e metodologica. “Nuovi spazi e nuovi tempi – ha aggiunto la Staiano -, magari anche grazie ai curricolo smart, una didattica laboratoriale, aule virtuali di supporto alle lezioni tradizionali. E poi aule territoriali, una risorsa per la nostra scuola, dando prova che la scuola possa effettivamente esser risorsa e per il territorio”. Purtroppo la pandemia ha messo luce su un altro importante aspetto, il disagio sociale. “La didattica a distanza, cui spero non si ritorni più, ha fatto emergere le tante differenze sociali – ha sottolineato la dirigente scolastica del III Istituto Comprensivo Maria Ventura – e come scuola ci siamo adoperati in modo da alleviare e limare questi disagi. Come scuola abbiamo dato il giusto supporto attraverso i computer in comodato d’uso, supporto psicologico e vicinanza ai diversamente abili, ai dsa. E qui, però, ci vorrebbero politiche sociali più forti” ha concluso la dirigente Ventura.

Paolo De Maio

Portare avanti un percorso di crescita da condurre in sinergia, tra le diverse scuole e con le istituzioni. “Aprire un dialogo tra dirigenti, istituzioni e mondo dell’associazionismo”. E’ quello che ha voluto rimarcare il consigliere comunale Paolo De Maio, capogruppo in consiglio comunale del Partito Democratico. Per lui è essenziale “fare rete tra gli amministratori, andando oltre il territorio e quindi ragionare su ambito comprensoriale”. Poi è passato a elencare le emergenze da risolvere. “Tempo prolungato e mense scolastiche – è il primo punto toccato da De Maio – le famiglie hanno fame di tempo pieno, un tema che ha visto coinvolto l’amministrazione e oggi attuabili grazie al Pnrr. Per quanto riguarda i trasporti, una problematica anche qui da risolvere a livello provinciale con risultati sul traffico e l’ambiente”. Sul sostegno concreto alle famiglie, per De Maio è fondamentale “migliorare l’attività organizzativa sui buoni libri e assistenza domiciliare soprattutto per le persone diversamente abili, da affrontare in simbiosi col piano di zona”.

Quale scuola dopo e oltre la pandemia? il titolo-interrogativo del convegno a cui Giuseppe Pannullo, presidente dell’associazione Nocerattiva, ha spiegato che “nonostante l’impegno dei docenti profuso nei momenti di dad, la didattica a distanza, purtroppo le problematiche sono tante e notevoli. Il primo – ha precisato Pannulo che vanta un’importante esperienza nel mondo della scuola – è il disagio sociale emerso ancora di più durante questa pandemia. La scuola oggi ha il compito di far recuperare i momenti di socializzazione, poi possiamo ricominciare con i contenuti. Purtroppo questa lontananza ha costretto i ragazzi, i nostri alunni, a una solitudine che purtroppo oggi fa emergere tante problematiche. Bisogna pensare a una scuola del territorio, dobbiamo lavorare sul territorio e assicurare in ogni scuola la stessa offerta formativa, per evitare che non ci sia una scelta tra una scuola ed un’altra. Ed è qui che si deve creare quella sinergia tra scuole e istituzioni locali” ha poi concluso Pannullo.  

Christian Geniale

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