È polemica tra il consigliere comunale di opposizione, Giovanni D’Alessandro, il presidente del consiglio comunale Antonio Alfano e il sindaco Paolo De Maio. Motivo del contendere la seduta dell’assemblea dedicata alle interrogazioni che è andata deserta con l’aula praticamente vuota. Secondo quanto ha scritto in una nota stampa, D’Alessandro aveva chiesto con una Pec, il rinvio della riunione già dal 6 dicembre scorso in quanto era impegnato per una seduta di laurea con 40 laureandi.
“Purtroppo – si legge nel comunicato – il presidente non aveva concordato con i consiglieri che avevano presentato le interrogazioni la data della riunione. In questo modo ha mancato al suo ruolo di garante delle prerogative di tutti i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, e, senza alcun rispetto di un minimo di lealtà istituzionale, ha fissato la seduta sulla discussione di due mie interrogazioni in un giorno che per me era impossibile, per un pregresso impegno di fondamentale importanza, come la laurea di ben 40 studenti”.
D’Alessandro ha replicato anche al sindaco che “in un’intervista televisiva ha raccontato molte cose inesatte, con il solito intento di dissimulare la sua inadeguatezza amministrativa e gestionale”. “Ha detto – ha continuato D’Alessandro – che oggi era presente solo la maggioranza e nessuno delle minoranze. E che di queste assenze lui non è meravigliato, giacché rappresentano la norma. Ebbene, è notorio che nei consigli comunali convocati per la discussione delle interrogazioni dei consiglieri di minoranza i consiglieri della maggioranza sono sempre assenti, mentre sono sempre presenti quelli delle opposizioni”.
“La verità – ha sottolineato D’Alessandro – è che il signor sindaco controlla pure le convocazioni del consiglio comunale attraverso il presidente e non fa altro che ostacolare l’azione delle minoranze. Come, da ultimo, la convocazione di un prossimo consiglio comunale per il 28 dicembre alle ore 12 (e non alle 9.30), sperando così di dissuadere da interventi contrari troppo lunghi. Purtroppo per lui si troverà a fare notte, col danno all’ente di dover pagare anche gli straordinari ai dipendenti e funzionari comunali che dovranno essere presenti durante la seduta”.
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