A scaldare il dibattito in consiglio comunale tra maggioranza e opposizione la tassa sui rifiuti. Semaforo verde per la salvaguardia degli equilibri di bilancio
E’ stato un consiglio comunale prettamente tecnico quello che si è riunito ieri sera a Nocera Superiore. Tra i punti all’ordine del giorno c’era la rettifica delle tariffe della tassa sui rifiuti, controllo e salvaguardia degli equilibri di bilancio e riconoscimenti debiti fuori bilancio, punti tutti approvati dall’assise cittadina con non poche polemiche. Il dibattito in aula si è alzato d’intensità nel momento in cui è stata trattata la questione Tari dove la minoranza ha messo in evidenza l’aumento della tariffa.

“Non accetto la deliberazione di un aumento della tassa sui rifiuti – ha detto il consigliere di minoranza Enrico Bisogno – che si vuole far passare come atto figlio della precedente amministrazione, una rettifica di delibera del consiglio comunale dell’aprile scorso che prevedeva per la Tari un importo di 4.6 milioni di euro portandola a 4.8 milioni di euro, spiegando che l’adeguamento sia stato apportato dal responsabile del settore ambiente. Bastava che il responsabile dell’area finanziaria, così come fatto nel 2023, andasse ad adoperare sulle spese comuni per mantenere le spese della Tari all’interno dei 4.6 milioni di euro”. Sul punto il consigliere Bisogno, prima di votare contro alla rettifica, aveva proposto “la realizzazione di un esercizio dell’analisi dei costi e attendere il mese di dicembre per apportare variazioni”.
“Una soluzione fuori luogo – ha sottolineato il sindaco Gennaro D’Acunzi – perché in questo caso non sarebbe stata variazione di bilancio ma un debito fuori bilancio”. Sulla tassa rifiuti il sindaco ha voluto precisare e fare chiarezza. “Lo scorso aprile, a poche settimane dal voto, c’è stata una dichiarazione inerente al fabbisogno, da parte del responsabile del settore ambiente della precedente amministrazione, e affermava che il costo della tari potesse essere ridotto di circa 200 mila euro rispetto agli anni precedenti. Pochi giorni dopo le elezioni, invece, lo stesso dirigente rettifica la previsione dicendo che la riduzione della spesa non è possibile. Aumento, dunque, che ci siamo ritrovati ereditato dalla precedente amministrazione”.

Per l’assessore al Bilancio, Angelo Padovano, la precedente amministrazione sulla tassa rifiuti “ha realizzato uno spot elettorale, pensando dapprima a una sua riduzione per poi, dopo le elezioni, riportare un aumento allo stesso importo dei precedenti. In sostanza – ha spiegato – la Tari aveva un andamento, da trend del piano economico finanziario del 2022/23/24, dall’importo da 4.8 milioni di euro, ridotto nel 2023 a 4.6 milioni di euro per vantaggi contingenti e non ripetibili negli anni successivi. L’amministrazione uscente, nel 2024, non si è sentita di riportare la tassa rifiuti, come naturalmente doveva essere, a livello standard ma ha voluto mantenere il livello del 2023. Situazione che sarebbe stata possibile se fossero state sviluppate delle efficienze di gestione che in realtà non ci sono state. Come amministrazione subentrata non abbiamo fatto altro che prendere atto del contesto” ha concluso Padovano.
Sulla questione Tari ha mostrato perplessità anche il consigliere Carmine Amato. “Insieme a tutta la minoranza – ha spiegato l’esponente di Fratelli d’Italia – ho votato contro il provvedimento, sostenendo che si tratta di un atto che colpisce ancora una volta, famiglie e imprese del territorio. Ho chiesto al sindaco D’Acunzi di prendere provvedimenti e rivedere le tariffe, come del resto fatto dal mio gruppo consiliare durante la precedente amministrazione”.
Bisogno “Padovano incompatibile per il suo ruolo”
Durante il dibattito il consigliere Bisogno ha firmato e protocollato la richiesta di verifica all’Anac, Autorità nazionale anticorruzione, e al Prefetto di Salerno su una presunta incompatibilità del ruolo di assessore ricoperto da Angelo Padovano, ex dirigente del settore economico-finanziario del Comune durante l’amministrazione Cuofano. “In una situazione del genere – ha detto Bisogno – occorreva un tempo di raffreddamento, prima di passare da quel tipo di incarico a questo di assessore”. Per il sindaco D’Acunzi si tratta “di un attacco politico alla giunta”.