Politica

Zes unica, il presidente Marino con De Maio

Carlo Marino, presidente di Anci Campania ha raccolto l’appello del sindaco di Nocera sulle criticità della Zes unica per il Mezzogiorno

<<Condividiamo completamente l’analisi del collega Paolo De Maio. La Zona economica speciale unica per il Sud Italia crea difformità territoriali>>. Lo ha detto il presidente di Anci Campania e sindaco di Caserta, Carlo Marino, che ha aderito all’invito del collega di Nocera Inferiore a sensibilizzare sul tema tutti i presidenti dell’Associazione dei Comuni italiani delle otto regioni ricomprese nella Zes unica.

<<L’argomento – ha anticipato Marino – è stato inserito all’ordine del giorno e sarà discusso il prossimo 12 aprile a Bari in occasione del coordinamento dell’Anci. È un tema che sta provocando forte preoccupazione e perplessità. Riguarda soprattutto le regioni del Mezzogiorno e in particolare quelle dell’Obiettivo 1 e, quindi, delle politiche di coesione. È assolutamente strategico mettere in campo una proposta alternativa. La Zes unica non concede una visione strategica territoriale e, oltre a creare difformità territoriali, non permette alle Regioni e ai sindaci di avere un piano di sviluppo. Rischiamo di avere città piene di infrastrutture che non sono strategiche rispetto alla visione della crescita sociale ed economica dei nostri territori>>.

De Maio si è reso disponibile ad ospitare un incontro in città con gli altri vertici dell’Anci, convinto che la Zes unica <<mette a rischio la programmazione del Comune, la frantumazione del territorio, il consumo del suolo>>.

<<In questo modo – ha sottolineato De Maio – le amministrazioni locali non avranno più la programmazione del territorio, gettando alle ortiche interventi già avviate oltre ad infrastrutture come può essere la rete fognaria in fase di realizzazione nell’area industriale Fosso Imperatore. Decideranno tutto da Roma scavalcando gli uffici territoriali come il Suap, lo sportello unico per le attività produttive. Rischiamo di veder approvare Zes anche all’esterno delle aree industriali con capannoni che potrebbero essere costruiti a macchia di leopardo. Oltre al consumo di suolo che questa amministrazione sta evitando>>.

Redazione

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