Riflessione

Fumo, vino e proibizionismo, Di Vito “dov’è la libertà?”

Aldo Di Vito dice no al nuovo proibizionismo sul fumo e sul vino, “negato il libero arbitrio”. E ricorda Winston Curchill e il suo sigaro

di Aldo Di Vito

Una volta si chiamavano Caffè, il Caffè Romano, il Caffè Franco, il Caffè ‘900, prima che invalesse la moda americana di chiamarli bar, l’American Bar, il Cin Cin Bar, il Bar Roma. Ci si sedeva, si sorbiva con calma il caffè, si chiacchierava, si leggeva il giornale, come Sartre nei bistrot parigini o Joice nei pub di Dublino.   

Soprattutto si fumava, e quando ci entravi quell’atmosfera nebbiosa, torbida, calda, gravida d’intenso odor di sigaro, di caffè tostato, di cioccolato, ispirava sentimenti di familiarità, di separatezza, di cordialità, di appartenenza, proprio come nelle chiese l’odor d’incenso ispira sentimenti di spiritualità e di purezza.

Allo stesso modo nei cinema il raggio del proiettore attraversava una nube di fumo e sotto le poltroncine scricchiolavano tappeti di scorze di semente e di castagne, senza raccolta differenziata.  Di tumori, di inquinamento, di transizione ecologica non se ne parlava, forse perché avevamo visto tanti morti nelle due guerre, che alla morte non si dava alcun peso, al contrario di adesso che per un pò d’influenza covid abbiamo fatto tutto quel pò pò di casino.

Qualche giorno fa, standomene nel Bar Americano, mi portai inavvertitamente la sigaretta alle labbra e Carminuccio mi disse “No, per favore, avvoca’, una signora mi ha richiamato che qui dentro c’è puzza di fumo”. Per rispetto non ho acceso, ma si sarebbe dovuto dire a quella signora: “Qui si fuma, se vi dà fastidio, non ci venite”. Vi dirò che, a parte gli altri suoi meriti, ho sempre ammirato Winston Curchill perché non si partiva mai il sigaro di bocca, anche in presenza di Sua Maestà, e persino a Yalta, in presenza del malaticcio Roosvelt.

Il solito Pierino mi richiama al rispetto del senso civico, del progresso e della legalità, che sono belle cose ma, lo volete sapere? se la legalità contrasta con il buon senso, la tradizione, il sentimento e la libertà, è arbitrio e come tale non va rispettato. Credevo fosse amore e invece è un calesse.

Redazione

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