Raggiunge il 24 % della quota totale il reddito che l’Agro nocerino produce, la città di Salerno è alle spalle con il 18 %. In aumento i contribuenti
L’Agro nocerino spinge l’economia della provincia di Salerno. È la zona che attualmente genera più reddito con il 24 per cento della quota totale. In termini concreti si tratta di 2 miliardi e 718 milioni di euro che questa zona produce dopo crisi generata dal fenomeno Covid. L’Agro Nocerino Sarnese mantiene, quindi, una posizione dominante all’interno della provincia salernitana.
A seguire, sempre in termini di percentuali di reddito provinciale prodotto, si colloca la città di Salerno che esprime il 18% e posiziona dopo di sé il Cilento e il Vallo di Diano (17%). Seguono, poi, la Piana del Sele (13%), le Valli dell’Irno e del Picentino (11%), la Costa d’Amalfi (9%), e infine il comprensorio Calore-Alburni-Tanagro e Alto/Medio Sele (8%). I dati si riferiscono alla quota di reddito complessivo prodotta nel 2021 in ciascuna area territoriale della provincia di Salerno
I numeri

Globalmente, secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze relativi alle dichiarazioni fiscali, nel 2021 il reddito complessivo della provincia di Salerno ammontava a 11 miliardi e 427 milioni di euro, in netta ripresa dopo i 10 miliardi e 828 milioni del 2020 e i 10 miliardi e 965 milioni del 2019. Va dunque evidenziato come le più recenti variazioni reddituali abbiano lasciato ampiamente alle spalle la contrazione 2019-2020 (-0,5%), mentre evidenziano un trend di crescita confortante: +4,5% nel 2020-2021 (dato che conferma un percorso di riacquisizione solido e costante) e +3,9% se si considera il biennio 2019-2021.
Il dato complessivo
Dal punto di vista del reddito complessivo generato nel 2021, quindi, dopo l’area dell’Agro Nocerino Sarnese si posiziona il territorio di Salerno capoluogo (con una cifra di poco superiore ai 2 miliardi di euro). Seguono: il Cilento e Vallo di Diano (1 miliardo e 919 mila euro); la Piana del Sele (1 miliardo e 529 mila euro); le Valli dell’Irno e del Picentino (1 miliardo e 314 mila euro); la Costa d’Amalfi (1 miliardo e 22 milioni di euro) e il Calore, Alburni, Tanagro e Alto-Medio Sele (915 milioni di euro).
La classifica
Estremamente interessante si rivela, però, la classifica del reddito medio pro capite che si può elaborare considerando simultaneamente il reddito complessivo espresso e il numero di contribuenti. Una classifica che nel 2021 è la stessa del 2020: in altre parole, gli equilibri e i rapporti di forza per i residenti, intesi in termini meramente numerici, non sono cambiati: sebbene ci siano stati cambiamenti della ricchezza percepita, non è mutato, però, l’assetto complessivo della geografia provinciale.
Il dato pro capite
Nel 2021 il reddito medio per contribuente conferma al vertice – rispetto alle altre aree qui analizzate – Salerno capoluogo con 24.541 euro. Alle sue spalle, in ordine, si allineano: la Costa d’Amalfi (18.697 euro); l’Agro Nocerino Sarnese (17.084 euro); le Valli dell’Irno e del Picentino (16.907 euro); il Cilento e Vallo di Diano (15.529); il Calore, Alburni, Tanagro e Alto-Medio Sele (14.242).
Il quadro generale
In conclusione, nel 2021, il numero di contribuenti in provincia di Salerno – che era diminuito nel 2020 fino a 668.739 (con reddito complessivo pari a 10 miliardi e 828 milioni, e reddito medio a 16.750 euro) – è risalito a 674.132 (reddito complessivo: 11 miliardi e 426 milioni, reddito medio a 17.499 euro). E, soprattutto, si può dire che la pandemia appare archiviata, senza aver influenzato più di tanto la capacità provinciale di generare reddito negli ultimi due anni e mezzo.
Fonte: Il Mattino