Il tecnico rossonero “sbagliato sottovalutare l’avversario, vietato cullarsi. Domani faremo la nostra prestazione”. La Nocerina sfida il Costa d’Amalfi
“Per essere squadra da vertice bisogna essere più cattivi e spregiudicati”. Salvatore Campilongo lo ha ribadito nella sala stampa Giuseppe Di Florio questa mattina nel presentare la gara di domani pomeriggio, con la Nocerina a ospitare al San Francesco il Costa d’Amalfi. Il tecnico rossonero non ha affatto gradito il calo di concentrazione che ha caratterizzato il secondo tempo visto a Ugento, con i molossi finiti sottopressione soffrendo l’offensiva dell’avversario.
“In settimana – ha sottolineato Campilongo – ho lavorato molto su questo aspetto. La squadra sta bene e i miei calciatori sono consapevoli del loro potenziale e, partita dopo partita, bisogna alzare l’asticella se vogliamo mantenere il primato e chiudere il campionato da prima della classe”. Per il match in programma domani, fischio d’inizio alle 14.30, il tecnico recupera Silvestri e Vono, mentre Provenzano ancora ai fermo box ma conta di recuperarlo per la prossima di campionato. Sospiro di sollievo, invece, per Bollino, scongiurate possibili lesioni al ginocchio destro, è stato diagnosticato un trauma distorsivo ed ha già avviato una cura conservativa.
L’allenatore rossonero ha spiegato che il sistema tattico rimarrà invariato. Possibile vedere Faiello spostato sulla linea d’attacco, favorendo l’inserimento a centrocampo di Cristiani. Da non escludere anche l’ipotesi di staffetta Addessi – Vono, con l’esterno ex Cavese leggermente in vantaggio. Rimanendo in tema, Campilongo avrebbe chiesto al club e al direttore tecnico, Cosimo D’Eboli, un ulteriore sforzo dal mercato per rinforzare il centrocampo “con un giovane di spessore e di quantità”.
“Chi crede che il Costa d’Amalfi sia spacciato e venga qui come vittima sacrificale – ha spiegato Campilongo – si sbaglia di grosso. Non esistono partite testacoda, ani partite simili sono delle vere trappole. Giocheremo con la stessa intensità vista finora, senza sottovaluteremo o snobbare l’avversario, ma essere squadra coraggiosa e consapevole del suo enorme potenziale”.